Certo, ma… come sempre accade è sempre meglio verificare alcuni prerequisiti fondamentali di una vMotion prima di dare questa risposta ad un cliente.
Per effettuare vMotion esistono diversi fattori che potrebbero non permettere o richiedere attività propedeutiche alla buona riuscita delle nostre migrazioni.
Uno degli aspetti da non sottovalutare, come spesso accade, è quanto l’infrastruttura di partenza sia più o meno aggiornata lato hardware e software, in particolare per l’utilizzo di HCX è necessario verificare 2 punti fondamentali, quali processori e quale versione di vCenter sono presenti in DC?
Attualmente in Europa gli unici host acquistabili su VMC on AWS sono gli i3.metal, questi montano processori Brodwell, questa indicazione non è da sottovalutare in ambienti on-premise molto omogenei e aggiornati, dove le versioni dei processori negli eventuali vari cluster è identica e superiore a quella attualmente disponibile su VMC on AWS.
Ma quali problemi possiamo avere in questi casi? La risposta è semplice, senza abilitare l’EVC (Enhanced vMotion Compatibility) non sarà possibile muove le VM a caldo dal cluster on-premise verso il cluster su VMC on AWS, questo a causa delle features introdotte dalle nuove famiglie di processori, infatti una VM accesa su un impianto VMware con processori Skylake avrà delle funzionalità (es. Vector
Extensions 512, Persistent Memory Support Instructions, Protection Key Rights, Save Processor Extended States with Compaction, and Save Processor Extended States Supervisor) che i processori Brodwell non supportano e le vMotion a caldo continueranno a fallire inesorabilmente.
Ma quindi devo per forza abilitare EVC per poter migrare le mie VM? Come faccio a ridurre l’impatto sui miei sistemi produttivi accorciando le finestre di down-time se non posso attivarlo perché necessarie alcune features? VMware ovviamente ci da degli strumenti per ottimizzare le finestre di down-time e modalità differenti di approccio alla problematica, oltre alla Hot vMotion esistono altre 2 modalità di migrazione, la Cold vMotion e la Bulk Migration.
Per quanto riguarda la Cold Migration, la parola Cold dice praticamente tutto, la VM deve essere spenta e successivamente verrà avviata la vMotion, con tutte le problematiche relative ai tempi di spostamento della VM e la non fruibilità dei servizi erogati durante la migrazione.
Utilizzando la Bulk Migration invece, si ha un approccio completamente diverso, le migrazioni vengono avviate a VM accesa e da qui inizia una sincronizzazione dei dischi tra on-prem e VMC, durante la configurazione della Bulk Migration sono disponibili due modalità di copia, una permette di avviare una sorta di fail-over sul sistema VMC non appena i dischi della VM non sono completamente sincronizzati con quelli on-prem, la seconda invece permette di schedulare questa attività in una fascia oraria prestabilita, questo renderà il down-time dei servizi erogati dalla VM migrata ristretto al riavvio del s.o. e degli applicativi in esso contenuti.
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